Le tensioni su Taiwan provocate dall’aggressiva politica estera americana e le conseguente reazioni della Cina sembrano sprofondare la regione in un clima di tensione sempre più palpabile. Il Giappone sta valutando la possibilità di stoccare più di 1.000 missili da crociera a lungo raggio che potrebbero colpire in qualsiasi momento territorio cinese. Lo riportano i media giapponesi. Si tratta di missili standoff Type-12 terra-aria sviluppati dalla Mitsubishi Heavy Industries. L’idea è di estendere il loro raggio d’azione da circa 200 chilometri (124 miglia) a più di 1.000 km – principalmente nelle lontane isole sud-occidentali e nella regione di Kyushu, come riferisce il quotidiano giapponese Yomiuri.
La gittata dei missili, che sarebbero anche in grado di essere lanciate da navi e aerei, metterebbero le coste cinesi e nordcoreane a distanza di tiro, ha aggiunto il quotidiano Yomiuri. I nuovi missili saranno anche in grado di tracciare gli obiettivi e colpire con maggiore precisione. Al fine di acquisire le armi in tempi brevi, il Ministero della Difesa giapponese potrebbe includere richieste in tal senso quando presenterà la sua proposta di bilancio iniziale per l’anno fiscale 2023.
Come sottolineato dal Japan Times, la questione ha acquisito ulteriore slancio dopo che la Cina ha lanciato per la prima volta cinque missili balistici nelle acque vicine alla prefettura di Okinawa, all’inizio di agosto. La Cina possiede circa 300 missili da crociera basati a terra e 1.900 missili balistici che potrebbero colpire il Giappone. Gli Stati Uniti, vincolati fino al 2019 dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio, che ha vietato tutti i missili terrestri con gittata compresa tra i 500 e i 5.500 km, attualmente non hanno armi di questo tipo nel loro arsenale, anche se hanno iniziato a sviluppare missili di questo raggio. Dal canto suo, la Corea del Nord ha centinaia di missili balistici in grado di colpire il Giappone e le sue recenti scoperte – tra cui la dichiarazione di aver testato un’arma ipersonica progettata per eludere le difese – hanno suscitato preoccupazione anche a Tokyo, scrive il Japan Times.
Il Giappone non possiede missili a più lungo raggio, ma le armi immaginate sarebbero probabilmente al centro dei colloqui governativi per l’acquisizione di una cosiddetta capacità di contrattacco che consentirebbe di colpire basi e centri di comando e controllo nemici. Si prevede che questi colloqui si intensificheranno nei prossimi mesi e che una decisione sarà inclusa nella revisione della Strategia di sicurezza nazionale del Paese, che dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno. Attualmente disponibile nell’arsenale giapponese, il missile Type 12 Surface-to-Ship è un missile antinave autocarrato sviluppato dalla Mitsubishi Heavy Industries nel 2012. Si tratta di un aggiornamento del missile terra-nave Type 88. Il Type 12 è dotato di guida GPS a rotta media e di una migliore precisione grazie al miglioramento delle capacità di Terrain Contour Matching e di discriminazione dei bersagli.
L’arma è collegata in rete, dove il puntamento iniziale e intermedio può essere fornito da altre piattaforme, e vanta anche tempi di ricarica più brevi, costi ridotti del ciclo di vita e una gittata di 124 miglia (108 NMI; 200 km). Il missile condivide lo stesso mirino radar AESA (Active Electronic Scanned Array) in banda Ka con il missile giapponese BVRAAM, AAM-4B. Il missile derivato del Type 12, designato Type 17 (SSM-2), è stato messo in servizio e inizierà a essere impiegato dai cacciatorpediniere della classe Maya. Il raggio d’azione è raddoppiato a 400 chilometri e si prevede di presentare nuovamente la domanda per la versione migliorata del sistema superficie-nave e per la variante lanciata in aria per il pattugliatore P-1.
Secondo i giornali giapponesi, il raggio d’azione sarà esteso da 200 km a 900 km, con un obiettivo futuro di 1.500 km. Avrà una forma stealth per ridurre la RCS e un’elevata mobilità per impedire l’intercettazione da parte del nemico. Potrà attaccare non solo navi da guerra ma anche obiettivi terrestri. Il Ministero della Difesa intende lanciare l’SSM Type 12 migliorato non solo da terra, ma anche da navi e aerei.