Iran, Boochani: “Quasi 12.500 arresti e 250 morti dall’inizio delle proteste”

Lo scrive il giornalista, attivista per i diritti umani, scrittore e regista iraniano di origine curda Behrouz Boochani. Le persone indagate nell’ambito delle manifestazioni antigovernative sono 315. Molti di loro rischiano la pena di morte.

“Quasi 12.500 persone sono state arrestate e quasi 250 uccise dall’inizio delle proteste di piazza in Iran, secondo le organizzazioni per i diritti umani, con migliaia di famiglie preoccupate che lottano per mettersi in contatto con i propri cari che si ritiene siano in prigione”. Lo scrive il giornalista, attivista per i diritti umani, scrittore e regista iraniano di origine curda Behrouz Boochani, mentre vengono riportati casi di tortura, omicidio e stupro di detenuti.

Sono invece ben 315 gli indagati nell’ambito delle manifestazioni contro il governo islamista in Iran. Molti dei manifestanti accusati rischiano la pena di morte. Quattro persone sono accusate di “guerra contro Dio”. Gli altri sono accusati, tra l’altro, di “riunione e collusione contro la sicurezza del Paese”. Secondo il pubblico ministero, gli imputati hanno incendiato e distrutto proprietà dello stato con l’obiettivo di “attaccare il sistema sacro della Repubblica islamica dell’Iran”.

Dall’omicidio di Jina Mahsa Amini, una ragazza curda di 22 anni, avvenuto il 16 settembre, l’Iran è teatro di sanguinose proteste contro i mullah iraniani, che hanno ucciso centinaia di civili, tra cui bambini e donne, e ne hanno feriti, arrestati, torturati altre migliaia.

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