Secondo il quotidiano locale Moskovsky Komsomolets il giudice Sergey Maslov, che si era occupato di casi giudiziari che coinvolgevano la figlia dell’amico di Putin, Ramzan Kadyrov, e anche altri relativi al colosso statale dell’energia Gazprom, è morto nell’esplosione sul ponte di Crimea. Era lui dunque l’obbiettivo dell’attentato?
Il mistero s’infittisce sull’attentato che ha fatto saltare in aria il ponte di Crimea. L’obbiettivo potrebbe essere stato un altro. Ovvero Sergey Maslov, importante giudice russo che in quel momento stava transitando sul ponte e che avrebbe perso la vita nell’esplosione.
Giudice russo di 42 anni, Sergey Maslov, si era occupato di casi giudiziari che coinvolgevano la figlia dell’amico di Putin, Ramzan Kadyrov, e anche altri realtivi al colosso statale dell’energia Gazprom. A giorni dall’eplosione, oggi emerge che Maslov è una delle vittime dell’attentato al ponte di Kerch, in Crimea.
Il quotidiano locale Moskovsky Komsomolets (ripreso dal quotidiano britannico Daily Mail) avrebbe riportato per primo la notizia della morte di Maslov, affermando che era alla guida dell’auto che, secondo le riprese delle telecamere a circuito chiuso, ha sorpassato un camion che, secondo gli investigatori russi, ha causato l’esplosione.
L’auto è caduta nell’oceano dopo che l’esplosione ha causato il crollo di parte del ponte e i corpi delle vittime sono stati estratti dall’acqua. Inizialmente gli investigatori russi avevano affermato che erano morte tre persone: Chuchakin, la moglie Sofronova e l’autista del camion, il 52enne Makhir Yusubov. Ma ora sembra che le vittime effettive siano cinque, tra cui Maslov e l’istruttore Orgetkin. Non è chiaro perché la loro morte non sia stata segnalata fino ad ora. La coppia morta “conosceva da tempo il giudice del Tribunale arbitrale di Mosca, Sergey Maslov, 42 anni”, ha riferito MK. Anche i coniugi Eduard Chuchakin, 53 anni, e Zoya Sofronova, 33 anni, erano a bordo dell’auto e sono stati uccisi. Marito e moglie, guide storiche, Eduard Chuchakin, 53 anni, e Zoya Sofronova, 33 anni, erano anch’essi a bordo dell’auto e sono stati uccisi.
Maslov possedeva l’auto dal 2017 e aveva detto ai colleghi che si stava prendendo una vacanza nella Crimea annessa, dove possedeva dei terreni. Una fonte legale ha detto al Daily Mail che era “insolitamente indipendente e incorruttibile” e che decideva su “casi delicati” riguardanti controversie commerciali. Il canale Telegram della Cheka-OGPU ha dichiarato che Maslov “stava guidando una Cadillac enorme e pesante, che si trovava nell’epicentro dell’esplosione”. I media hanno ipotizzato che gli esplosivi potessero trovarsi nel veicolo, piuttosto che nel camion. Il giudice aveva “preso in considerazione casi di alto profilo [che coinvolgevano] somme gigantesche”, si leggeva. L’ultimo caso di cui si è occupato il giudice è stato quello in cui la figlia di Ramzan Kadyrov ha agito come imputata”. Aishat Kadyrova, 23 anni, è una stilista e una dei suoi 14 figli. Il caso davanti a Maslov e apparentemente interrotto dopo che il gruppo editoriale Conde Nast “si è inaspettatamente ritirato”.
Insomma l’affare si complica perché l’esplosivo potrebbe essere stato piazzato nella macchina del giudice e non nel camion, dunque una serie di interrogativi si aprono: era lui dunque il vero obbiettivo dell’attentato? Plausibile che il ponte esploda mentre la macchina del giudice supera il camion indicato dagli investigatori come quello che ha provocato l’esplosione?